Specializzati in

Tricologia

Settore specialistico della medicina, che ha per oggetto lo studio e la cura delle affezioni dei peli e soprattutto dei capelli e del cuoio capelluto

Compito di una visita tricologica è quello di escludere gravi patologie prima di valutare un trattamento locale, farmacologico (di norma con finasteride), o un auto/etero trapianto.
La visita tricologica è suddivisa in tre momenti:

  • La prima parte consiste nel colloquiare con il paziente per conoscere la sua storia personale e famigliare, la sua condizione di salute,il suo stile di vita (alimentazione,fumo,ritmo sonno-veglia,stress …). Molti sono i fattori che influiscono sulla salute e vita dei capelli e che possono far scatenare una loro caduta per cui più informazioni otteniamo più ci avviciniamo ad una diagnosi.
  • La seconda parte della visita consiste nell’esame obbiettivo del cuoio capelluto: questo ci rivelerà lo stato di salute o le varie alterazioni di questo (forfora ……).Il pul test ci indicherà la quantità di capelli perduti. Attenzione: è bene non lavare i capelli nei tre giorni precedenti la visita. A questa prima parte seguirà un esame strumentale con video- dermatoscopio per valutare la salute del capello stesso.
La visita tricologica si concluderà con eventuale prescrizione di esami specifici o consulti con altri specialisti e con una terapia. Verrà fissata una visita di controllo a scadenza da decidere con il paziente e in base alla gravità della patologia tricologica.

L’alopecia androgenetica o calvizie è la più comune malattia dei capelli. E’ una patologia in cui si manifesta un progressivo diradamento dei capelli, che può avere intensità e velocità differenti. I capelli diventano solitamente più radi sulla fronte e alcuni centimetri al di sopra della nuca negli uomini; nelle donne il diradamento è invece quasi sempre distribuito su tutta la parte superiore della testa. Il termine "androgenetica" sta ad indicare che questa patologia ha una stretta dipendenza con gli ormoni androgeni e fattori genetici ereditari. "Andro" = ormoni androgeni (ormoni maschili ) "Genetica" = predisposizione ereditaria L’alopecia androgenetica non compare se non ci sono gli ormoni maschili e quindi mai prima della pubertà. Anche la donna produce ormoni androgeni anche se in concentrazioni inferiori al maschio. Per questo l’alopecia androgenetica non è escusiva del sesso maschile ma si osserva anche nella donna. I geni che predispongono alla malattia sono solo in parte conosciuti. Comunque si tratta di una malattia poligenica, cioè causata da molti geni diversi. La calvizia non colpisce più tutti i capelli ma solo quelli delle aree androgeno dipendenti (regione frontotemporale e del vertice). In queste zone i capelli subiscono un assottigliamento che prende il nome di miniaturizzazione. I capelli ci sono ma non si vedono in quanto sono diventati una peluria sottile, corta e chiara. L’ormone più importante per lo sviluppo delle calvizie è il diidrotestosterone o DHT che è il più potente ormone androgeno. Il DHT è prodotto localmente nel follicolo pilifero a partire dal testosterone che arriva al follicolo attraverso i vasi sanguigni. I follicoli predisposti all’alopecia androgenetica producono maggiori quantità di DHT rispetto ai follicoli che non sono colpiti dalla malattia. La produzione di DHT è regolata dall'enzima 5alfa reduttasi. Negli uomini l’Alopecia Androgenetica non dipende da un eccesso di ormoni maschili. I livelli di ormoni maschili sono assolutamente normali, ma producono una maggiore quantità di DHT a livello follicolare. Nella donna invece la calvizie può dipendere da un eccesso di ormoni maschili. Oggi l’alopecia androgenetica è assolutamente curabile soprattutto nelle fasi iniziali. La terapia deve impedire agli ormoni androgeni di esercitare i loro effetti sul follicolo.

E’ una patologia molto frequente: interessa circa 1% delle popolazione. Si caratterizza per la comparsa di chiazze prive di capelli. Queste sono asintomatiche e non cicatriziali. La forma, il numero e le dimensioni sono variabili. Nel 10% dei casi sono presenti lesioni ungueali. A volte possono colpire anche altre zone pilifere. Molto spesso la remissione è spontanea, ma si stima che il 10-30% dei pazienti evolva nelle forme più estese cronico/ recidivanti e meno dell’1% in quelle universali. Può esordire a qualsiasi età ma possono evidenziarsi 2 picchi di frequenza: prima della pubertà e fra i 20 ed i 40 circa.

Il cuoio capelluto è l’area della cute su cui risiedono i capelli. Essendo pelle, come in ogni altra parte del corpo, è soggetto ad alterazioni, anomalie, disturbi o malattie vere e proprie. Il compito del cuoio capelluto è quello di proteggere il cervello non solo attraverso la produzione di capelli, ma anche attraverso la termoregolazione di tutta la testa, filtrando i raggi del sole e impedendo l’eccessiva dispersione di calore in ambienti freddi.

Insorge normalmente fra i 10 e 25 anni e migliora spontaneamente verso i 45 -55 circa, può tuttavia persistere fino alla vecchiaia. Le cause sono ancora discusse. E’ accertato che nelle squame e fra i capelli dei soggetti con forfora è spesso presente in quantità massiva un fungo: il Pityrosporum ovale. Clinicamente si distingue una forfora secca e una forfora grassa.

Si intende l’eccessiva produzione di sebo. La predisposizione genetica è il fattore più importante anche nella determinazione del grado di seborrea. Gli ormoni androgeni stimolano la produzione di sebo mentre gli estrogeni la bloccano. Le sostanze anti androgene esercitano un blocco ormonale a livello ghiandolare inibendo l’attività delle stesse ghiandole sebacee.

E’ una dermatosi infiammatoria eritemato – squamosa a decorso cronico recidivante. Interessa almeno il 2% della popolazione mondiale, può essere circoscritta o diffusa con sedi preferenziali nei gomiti, ginocchia e cuoio capelluto. Le chiazze al livello del cuoio capelluto sono coperte da un cumulo di squame bianco – argentee. Nelle forme più gravi tutto il cuoio capelluto può essere coperto (psoriasi a “calotta”).

Sono dermatofitosi solitamente infantili del cuoio capelluto dovute all’aggressione del capello da parte di un fungo parassita, caratterizzate da eritema, desquamazione, talora pustole, croste ed alterazioni del capello che si tronca originando alopecia. A seconda del fungo in causa le chiazze possono essere singole oppure numerose. Il contagio può derivare dal contatto con animali domestici, animali da stalla, suolo, altri esseri umani.La tigna, se ben curata regredisce e si risolve definitivamente in 4-6 settimane.

E’ una parassitosi causata da un insetto ematofago comunemente chiamato pidocchio.Si manifesta solitamente con intenso prurito alla regione occipitale e retro auricolare. Il prurito è legato alle lesioni cutanee prodotte dai pidocchi, che nel trafiggere la cute inietta saliva ed emette feci. Guardando attentamente i capelli è possibile vedere le uova, chiamate lendini, del diametro di 1 mm. Esse sono tenacemente attaccate al capello a 3 -4 mm dal cuoio capelluto. Assomigliano alla forfora ma da questa si distinguono facilmente perché fissate ai capelli. In una persona affetta ci sono al massimo 10 -12 pidocchi e centinaia di lendini vive e morte. I pidocchi si vedono solo raramente. Il pidocchio compie il suo intero ciclo vitale sulla testa della persona parassitata in 1 – 2 mesi. La femmina deposita ogni giorno 8 – 10 uova, per un totale di circa 300 uova nell’arco della vita. Dalle lendini, dopo 7 – 10 giorni, nasce la giovane ninfa, che inizia a nutrirsi del sangue dell’ospite e matura in una settimana diventando in grado di depositare a sua volta le uova. Ogni 4 -6 ore, per nutrirsi, il pidocchio appoggia alla pelle la sua bocca da cui fuoriesce una struttura tubolare che penetrando attraverso la pelle secerne una sostanza anticoagulante e vasodilatatrice che facilita la suzione del sangue. Al di fuori del proprio ambiente, cioè la testa dell’uomo e senza nutrirsi il pidocchio sopravvive solo 1 -2 giorni mentre le uova possono rimanere vitali per circa 10 giorni senza arrivare alla schiusura. Il parassita non vola ne salta, ma si muove velocemente tra i capelli. La trasmissione dei pidocchi è solitamente per contagio diretto testa contro testa. I pidocchi si trasmettono però anche in modo indiretto, con lo scambio di spazzole, pettini, berretti, cappelli, sciarpe o biancheria del letto.

E’ una forma di alopecia non cicatrizzale da trazione legata all’impulso di strapparsi i capelli. Più frequentemente coinvolta è la regione frontotemporale e parietotemporale ma possono essere interessate anche ciglia, le sopraciglia e la barba.

E’ una forma di alopecia non cicatrizzale da trazione legata all’impulso di strapparsi i capelli. Più frequentemente coinvolta è la regione frontotemporale e parietotemporale ma possono essere interessate anche ciglia, le sopraciglia e la barba.

Si intende una perdita permanente dei capelli o peli dovuta a una completa distruzione dei follicoli piliferi. Si possono suddividere in forme congenite e forme acquisite. Di frequente riscontro troviamo: Lichen Planus Pilare Sindrome di Graham-Little Alopecia frontale fibrosica Lupus eritematoso discoide (LED) Alopecia cicatrizzale centrale centrifuga Follicolite decalcante Pseudopelade di Brocq

Con il termine di “Telogen effluvium” indichiamo una caduta di capelli in telogen abnormente abbondante. La caduta dei capelli interessa diffusamente tutta la testa , comprese le parti laterali e posteriori. Distinguiamo un Telogen Effluvio acuto, subacuto e cronico. Il Telogen effluvio acuto segue episodi fisicamente o emotivamente importanti : febbre elevata, interventi chirurgici, incidenti stradali, parto, somministrazione di alcuni farmaci…. La caduta dei capelli è improvvisa, violenta, quantitativamente molto elevata, molto omogenea e sostanzialmente diffusa su tutto il cuoio capelluto. Il paziente di solito lamenta l’improvvisa caduta di capelli a partire da un periodo, da una data o da un evento ben ricordato ed indicato con precisione. Nel Telogen effluvio subacuto e cronico il paziente lamenta da mesi (subacuto) o da anni (cronico) un’anomala,abbondante caduta di capelli senza variazioni stagionali, senza tendenza alla remissione spontanea con il tempo si ha diradamento diffuso di varia gravità. L’evento causale il più delle volte non può essere ricordato . La causa o le cause non sono intuitive e spesso sfumate: problemi psicologici persistenti diete inadeguate somministrazione di farmaci malattie autoimmuni

Il fusto, o stelo, è la parte visibile del capello ed è costituito a sua volta da una zona esterna, detta cuticola, formata da minuscole scaglie di cheratina sovrapposte in strati (da 6 a 10, a seconda dello spessore del capello).

Tricoressi nodosa acquisita: è la più comune alterazione del fusto in senso orizzontale causata da traumi fisici e/o chimici (phon, pettine caldo, acconciature, permanenti, tinture, lavaggi troppo frequenti con detergenti troppo aggressivi…). Tricoressi nodosa congenita: è una rara forma congenita, ereditaria e non traumatica, più frequente nei bambini che migliora spontaneamente con l’età. Tricoptilosi: è una comunissima alterazione del fusto in senso longitudinale (doppia punta) che si verifica solo per danni fisici o chimici (anche ripetute spazzolature e pettinature). Tricotioschisi:è una frattura trasversale netta del capello causata da gran carenze proteiche.

Moniletrix: alterazione del fusto genetica, ereditaria. Può colpire anche i peli di tutti i distretti cutanei. Il fusto del capello ha l’aspetto di una catena di rosario oppure di una collana in quanto presenta a distanza regolare l’uno dall’altro, rigonfiamenti ellittici detti “nodi”. Si verifica nei primi mesi di vita e tende a migliorare con l’età senza tuttavia risolversi mai completamente. Pili annulati: il fusto si presenta a bande chiare e scure alternate dovute a micro bolle di aria che si trovano fra le cellule della corticale. Il difetto è quasi sempre ereditario. Capelli affusolati: si presentano con restringimenti a fuso lungo il fusto. Le cause possono essere varie, fra le più comuni i farmaci citostatici, le malattie febbrili, l’alopecia areata, l’ulcera peptica, i traumi ripetuti da trazione (tricotillomania).

Capelli lanosi:sono una anomalia congenita della struttura dei capelli, che appaiono eccessivamente crespi nei caucasici. Possono essere presenti alla nascita o comparire nel primo mese di vita. I riccioli sono molto stretti e di solito rendono difficoltoso l’atto del pettinare. Triconodosi: si può avere anche nei caucasici ma è tipica della razza nera e comunque dei capelli crespi. I capelli lanosi (crespi) facilmente formano veri e propri nodi. Pili torti Anomalia rara ed ereditaria .Il fusto non è rettilineo ma presenta torsioni di 180° su se stesso, di solito da 3 a 5.

Bubble hair:all’interno del fusto sono presenti bolle d’aria. Le cause possono essere svariate: tigne, colore, traumatismi. Tricomalacia: è una conseguenza di ripetuti traumi dovuti alla deleteria mania a tirarsi o attorcigliarsi i capelli con le dita (tricotillomania). È descritta come una alopecia a chiazze.

Sindrome dell’ Anagen lasso: è tipica dell’infanzia : per lo più si tratta di bambine bionde tra i 2 e 5 anni, a carattere famigliare. I capelli si staccano a ciuffi con facilità lasciando ampie zone glabre ma non sono fragili né presentano anomalie del fusto. E’ dovuto a un difettoso ancoraggio del fusto al follicolo.

Pili multigemini: da uno stesso follicolo escono fino a 6 -8 peli distinti. Tutti i peli sono contemporaneamente nella stessa fase di ciclo. Tricostasi spinulosa: abbiamo un ciuffo di peli che esce da un solo ostio follicolare. I peli non sono contemporaneamente nella stessa fase di ciclo. Sono quasi sempre presenti esclusivamente a livello del volto e dell’area della barba.

Il capello è formato da due parti: la radice e il fusto. La parte viva del capello è rappresentata dalla radice, conficcata nel follicolo pilifero della cute; la parte terminale della radice, detta bulbo, leggermente rigonfia, con la sua papilla dermica riccamente vascolarizzata produce le cellule che costituiscono il capello.

Il capello è prodotto dal follicolo pilifero terminale, un organo specializzato che si trova nello spessore del cuoio capelluto e che è presente fin dalla nascita. Ogni follicolo è costituito da due porzioni: Porzione superiore o permanente Porzione inferiore o dinamica. Nella porzione superiore del follicolo pilifero sbocca la ghiandola sebacea. Questa ghiandola produce il sebo che raggiunge la superficie cutanea insieme al capello. La porzione inferiore del follicolo pilifero contiene invece le cellule della matrice del pelo. Queste cellule moltiplicandosi e maturando danno origine al fusto del capello e alla guaina che lo circonda. Il fusto del capello è costituito di tre strati: Cuticola: è lo strato più esterno ed è formato da cellule appiattite e sovrapposte le une alle altre come le tegole di un tetto. La cuticola protegge il fusto dall’ambiente e la sua integrità è molto importante per la salute del capello. Corteccia: è al di sotto della cuticola. E’ la parte più spessa del capello e ne determina la forma e la consistenza. Midollo: è uno strato interno presente in alcuni capelli soprattutto in quelli bianchi.

Il follicolo pilifero non produce il pelo in modo continuativo ma ha una attività ciclica caratterizzata da periodi di attività alternati a periodi di riposo. L’attività dei diversi follicoli non è sincrona: circa il 90% sono in fase di attività e circa 10% sono in fase di riposo. Questo spiega perché in condizioni fisiologiche i capelli cadono un po’ ogni giorno e non tutti insieme. Il ciclo del capello è costituito da tre fasi: Anagen (fase di crescita): la matrice produce le cellule che costituiscono il capello permettendogli di risalire lungo le pareti del follicolo. Questa fase può durare da 3 a 7 anni. Una capigliatura sana è costituita per l’82-90% da capelli in questa fase. E in questa fase che agiscono le principali malattie dei capelli. La durata dell’anagen determina la lunghezza del capello ed è più lunga nelle donne che non nell’uomo. Catagen (fase di transizione): in seguito ad un segnale interno (di natura ormonale o chimico, non ancora noto) il follicolo entra in una fase di "riposo", in qui le cellule della matrice non si riproducono più. Il follicolo inizia a risalire verso la porzione più superficiale del cuoio capelluto. Il capello rimane nel cuoio capelluto, ma non cade né cresce. Circa l’1% dei capelli è in questa fase,che dura circa 3-4 settimane. Telogen (fase di riposo): si interrompe ogni attività produttiva e la matrice del capello scompare. Il capello è trattenuto unicamente dalle pareti del follicolo. Dall’ingresso in questa fase alla caduta vera e propria passano circa 3 mesi. Il capello infatti non cade ma rimane ancorato al follicolo per cadere quando, al termine del telogen, il follicolo riprende la sua attività e produce un nuovo pelo che crescendo spinge fuori quello vecchio. In fase telogen si trova sempre almeno il 10-18% dei capelli presenti sul cuoio capelluto sano. Dopo circa 3 mesi, se non sono intervenuti fattori nocivi a carico della matrice, nasce il nuovo capello. Il periodo in cui il capello è nato ma non ancora emerso dal cuoio capelluto si definisce fase metanagen mentre,dalla sua comparsa al di fuori della cute,diventa anagen. Quando i capelli di una chioma sono nell’82-90% in fase anagen e nel 10-18% in quelle catagen e telogen, tutti i capelli vengono sostituiti e non si manifestano diradamenti.

Dunque i nostri capelli si ricambiano ogni 3-7 anni e crescono in media 1 cm al mese. Un capello lungo fino alle spalle ha quindi circa 2 anni di vita.

Il numero medio di capelli è circa 100.000,ma ci sono persone che ne anno molti di più, fino a 150.000. Il numero di capelli è inferiore nei soggetti con capelli rossi (80.000) rispetto ai bruni (100.000) o ai biondi (120.000)

La matrice del follico pilifero contiene melanociti: cellule che producono la melanina che viene incorporata nel capello. Esistono due tipi principali di melanina: eumelanina: di colore bruno-scuro feomelanina: colorito giallo rosso Se i nostri capelli sono neri o castani significa che i melanociti dei nostri follicoli producono soprattutto eumelanina, se sono biondi o rossi feomelanina. I melanociti del follicolo aumentano la produzione di melanina a partire dall’infanzia fino alla pubertà. Questo spiega perché i bambini hanno spesso i capelli più chiari. Con l’età i melanociti del capello, per ragioni ancora sconosciute diminuiscono la produzione di pigmento ed i capelli diventano bianchi.

I capelli di tutti gli uomini e donne cadono in quanto sono soggetti a un continuo ricambio. Normalmente il capello cade quando il follicolo ha già prodotto un nuovo capello pronto a sostituirlo. Tutti noi perdiamo dai 10 ai 50 capelli al giorno. La maggior parte dei capelli cade durante la spazzolatura ed il lavaggio. E’ normale una caduta quotidiana di 10-50 capelli. Ci sono periodi dell’anno in cui i capelli cadono fisiologicamente di più (es. autunno). Le cause di questa stagionalità non sono ben conosciute: il sole estivo può essere una importante causa della caduta autunnale. Dobbiamo comunque preoccuparci quando la perdita giornaliera supera i 100 capelli e si protrae per alcune settimane.

Mangiare bene. Evitare rapide e frequenti variazioni di peso Proteggersi dal sole. Evitare lampade abbronzanti Non fumare Non assumere farmaci inutili. Troppi integratori possono essere dannosi!!! Lavare spesso i capelli con shampoo appropriato. La forfora e il prurito del cuoio capelluto favoriscono la caduta. Usare dopo il lavaggio balsami per proteggere il capello durante la pettinatura e asciugatura.

La Carbossiterapia , ovvero la somministrazione di CO2 per via sottocutanea, porta ad una maggiore ossigenazione e rivascolarizzazione dei tessuti , un maggior flusso sanguigno e un aumento del metabolismo locale con enormi effetti rigenerativi e di stimolazione dei bulbi dei capelli atrofizzati. La somministrazione avviene attraverso piccole iniezioni sottocutanee del gas per mezzo di un sottile ago collegato ad una macchina che ne controlla la giusta dose e concentrazione iniettata.

PRP (Plasma ricco di Piastrine) TRATTAMENTO MESOTERAPICO RIGENERANTE FOTOBIOMODULAZIONE LED La carbossiterapia è una pratica medica che si avvale dell’utilizzo di un gas ( anidride carbonica ) per scopi terapeutici. In ognuno di noi, l’anidride carbonica è prodotta dal metabolismo cellulare, viene immessa nel circolo sanguigno ed espulsa con la respirazione polmonale, dove viene scambiata con l’ossigeno. Una delle azioni importanti dell’anidride carbonica è quella di regolare la circolazione sanguigna locale per cui svolge importanti funzioni all’interno del tessuto in cui viene rilasciata: Vasodilatazione Stimolazione del rilascio di fattori di crescita Rilascio dell’O2 dall’emoglobina Dunque la Carbossiterapia , ovvero la somministrazione di CO2 per via sottocutanea, porta ad una maggiore ossigenazione e rivascolarizzazione dei tessuti , un maggior flusso sanguigno e un aumento del metabolismo locale con enormi effetti rigenerativi e di stimolazione dei bulbi dei capelli atrofizzati. La somministrazione avviene attraverso piccole iniezioni sottocutanee del gas per mezzo di un sottile ago collegato ad una macchina che ne controlla la giusta dose e concentrazione iniettata.

sensazione di crepitio sottocutaneo (non è fastidiosa e scompare entro la prima ora) ecchimosi (5% nelle attuali casistiche) dolore nella sede dell’iniezione (tale dato presente inizialmente nel 70% dei pazienti è oggi quasi completamente scomparso con l’introduzione della CDT evolution

Insufficienza cardiaca cronica Insufficienza respiratoria cronica Insufficenza renale cronica Insufficenza epatica cronica Anemia grave Diabete mellito Assunzione di metformina altre biguanidi Acetazolamide, diclofenamide o altri inibitori dell’anidrasi carbonica Gangrena gassosa Gravidanza In tutte queste condizioni, potrebbero verificarsi fenomeni di acidosi e cheratoacidosi.

E’ una terapia a base di acido Jaluronico non cross- linked e Restructuring Hair Complex PHB (Arginina, Cisteina, Glutammina, Glicina, Ornitina, Biotina, Calcio Pantotenato, Cianocobalamina, Acido Folico, Nicotinamide, Pirossiodina, Zinco): soluzione iniettabile per donne e uomini specificatamente sviluppata per il trattamento di numerose problematiche dei capelli e del cuoio capelluto. Questa terapia viene praticata tramite infiltrazioni nel cuoio capelluto di piccoli ponfi di prodotto con aghi molto sottili o tramite microneedling. E’ questo un approccio medico che garantisce sicurezza , minimizzazione degli effetti collaterali (durante e dopo il trattamento) ed efficacia.

Il cuoio capelluto è idratato in profondità La forfora risulta eliminata a lungo La caduta dei capelli viene rallentata Il follicolo capillifero viene ristrutturato e fortificato I capelli riacquistano morbidezza , corposità e lucentezza La qualità dei capelli migliora dalle radici alle punte. I capelli riacquistano forza, morbidezza e lucentezza

E’ un trattamento non invasivo, sicuro ed efficace , capace di determinare la riattivazione del metabolismo energetico cellulare e un miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica con incremento del drenaggio tissutale e delle difese immunitarie. Il trattamento è totalmente indolore e dura 20/25 minuti. Non vi sono rischi, effetti collaterali e controindicazioni. La terapia con luce LED avviene tramite una luce emessa da una sorgente Laser a diodi che non emette calore e ablazione del cuoio capelluto.

La caduta dei capelli costituisce un problema molto diffuso. In Italia una persona adulta su due soffre di perdita dei capelli. Non si tratta di una condizione esclusiva degli uomini, ma interessa anche molte donne (con differenti cause). Grazie ai progressi della ricerca scientifica, abbiamo nuove armi per contrastare la caduta dei capelli. I nuovi protocolli di medicina rigenerativa prevedono l’utilizzo di micro-innesti cutanei in maniera semplice ed efficace.

La metodica consiste nell’effettuare minuscoli prelievi di tessuto, delle dimensioni di pochi millimetri, dall’attaccatura dei capelli della regione occipitale (nuca). Il prelievo viene eseguito nelle uniche zone in cui i capelli non cadono mai: le regioni occipitali e mastoidee (nuca e zone retroauricolari) hanno infatti una derivazione genetica differente rispetto alle regioni frontale e temporo-parietale (vertice del cuoio capelluto), regioni diffusamente colpite in caso di alopecia. I prelievi di tessuto ottenuto (in maniera indolore), vengono sottoposti a disgregazione meccanica in una speciale centrifuga, ottenendo una sospensione acquosa di microinnesti invisibili di bulbi capilliferi (piccolissime unità di pochi micron, chiamate Cluster Tissutali). Il Metodo Rigenera è un piccolo intervento di micro chirurgia che richiede anestesia locale e alcuni punti di sutura. Esattamente come avviene in un autotrapianto di capelli FUE (Follicular Unit Extraction), le unità follicolari del paziente vengono prelevate assieme al un tessuto cutaneo. La sospensione cosi ottenuta viene iniettata con una semplice siringa ad ago sottile nelle regioni in cui si sta manifestando la caduta dei capelli. L’iniezione dei “cluster tissutali” nel cuoio capelluto, stimola in modo proporzionale l’attività dei follicoli piliferi e incrementa la rete dei capillari che li nutrono. La forza rigenerativa dei micro innesti grazie alla presenza delle cellule staminali dei bulbi capilliferi occipitali permette di “sostituire” le cellule sterili dei bulbi capilliferi delle zone alopeciche con due effetti importanti e strabilianti: si arresta la caduta dei capelli e riparte la rigenerazione di bulbi capilliferi. Il sistema RIGENERA è l’unico metodo esistente e conosciuto, che consente di bloccare la caduta dei capelli permettendo di recuperare un normale rinfoltimento mediante la rigenerazione dei capelli stessi.

La metodica è indicata per casi di calvizie iniziali, nei soggetti femminili che non abbiano già pienamente raggiunto il II stadio della scala di Ludwig. Indicato nei soggetti maschili che non abbiano già pienamente raggiunto il III stadio della scala di Hamilton-Norwood.

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